Con l'Ordinanza n. 3090 del 1 febbraio 2022 la Corte di Cassazione Civile si è espressa ini merito ai profili di inammissibilità di atti introduttivi di giudizi tributari ed, in particolare, relativamente alla disposizione di cui all'art. 53 del d. Lgs. n. 546 del 1992, nella parte in cui prevede, a pena di inammissibilità dell'appello, che esso contenga l'indicazione della commissione tributaria a cui è diretto.
Nel contenzioso fiscale, chiarisce la Suprema Corte, le cause di inammissibilità devono essere interpretate in senso restrittivo, e cioè riservando loro un limitato campo di operatività, comprensivo di quei soli casi nei quali il rigore estremo è davvero giustificato, tenendo inoltre presente l'insegnamento fornito dalla Corte costituzionale, secondo cui le disposizioni processuali tributarie devono essere lette in modo da tutelare le parti in posizione di parità e da "evitare irragionevoli sanzioni di inammissibilità".
Dunque, è ammissibile l'appello che non riporta l'indicazione della commissione tributaria competente e a cui è diretto, sempre che l'appellato non dia prova di non aver subito pregiudizio.
Ricorso avverso avviso di accertamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale
La sospensione di cui all'art. 67. D.L.n.18/2020, pari ad 85 giorni non può essere considerata operante, come confermato dalla stessa Agenzia delle entrate nella circolare 20.08.2020, n. 25, secondo cui "…può ritenersi ormai superata ….” in quanto lo stesso periodo (8 marzo - 31 maggio 2020) è ora ricompreso nel più ampio arco temporale in cui opera la proroga dei termini di decadenza disciplinata dall'articolo 157, D.L. n. 34/2020.
Ricorso avverso cartella di pagamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale
Nell’interpretazione degli enti di riscossione, dalla lettura combinata della normativa emergenziale da Covid-19, con riferimento ai termini di prescrizione e decadenza, l’agente avrebbe la possibilità di procedere legittimamente alla notifica dei ruoli affidati beneficiando della proroga per tutti i carichi il cui decorso dei termini ha interessato l’annualità 2020.
Finanziamento S.r.l. da parte dei soci
La prassi del finanziamento dei soci a favore della propria società è assai diffusa in Italia, rappresentando una forma di sostegno finanziario alternativa all'aumento di capitale o al ricorso a prestiti bancari.
La raccolta del risparmio tra il pubblico, che è vietata ai soggetti diversi dalle banche e dagli altri intermediari finanziari autorizzati ed è sanzionata anche penalmente, trova eccezione per i finanziamenti dei soci alla propria società.
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