Lunedì 5 febbraio 2024

Gestori piattaforme digitali: differito al 15 febbraio l'invio dei dati 2023

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Con Provvedimento del 31 gennaio l'Agenzia delle Entrate ha disposto il differimento, al prossimo 15 febbraio, del termine per la trasmissione delle informazioni relative all’anno 2023 da parte dei gestori di piattaforme digitali, ai sensi del Dl n. 32/2023, di attuazione della direttiva (UE) 2021/514 del Consiglio (Direttiva “Dac 7”), relativa allo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale tra Stati, e tra gestori di piattaforme digitali e amministrazioni.

Le modalità ed i termini entro cui i Gestori di Piattaforma dovevano trasmettere le previste comunicazioni erano state definite con Provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 30 novembre 2023, che aveva individuato, quale termine ultimo per l'invio, il 31 gennaio 2024. Ma, a seguito di segnalazioni da parte di diversi gestori residenti e non residenti in merito a difficoltà tecniche e interpretative che avrebbero influito sul rispetto delle scadenze di comunicazione in relazione alle informazioni relative all’anno 2023, primo anno oggetto di comunicazione, l'Agenzia delle Entrate ha disposto la proroga del termine al 15 febbraio 2024.
La proroga riguarda unicamente i dati per l'anno 2023, dunque rimane fissato, quale termine ordinario per effettuare la comunicazione, il 31 gennaio dell’anno successivo a quello cui si riferisce la comunicazione.

Il provvedimento pubblicato interviene, inoltre, sulle modalità di invio delle comunicazioni, che possono essere effettuate direttamente o tramite i soggetti incaricati di cui ai commi 2-bis e 3 dell’articolo 3 del DPR n. 322/1998.


Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it
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    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:

    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

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    Assegnazione Agevolata Immobili Società. Tassazione Soci 2025

    La legge di bilancio 2025 ha previsto la possibilità, per le società, di assegnare e/o cedere ai soci gli immobili non strumentali per destinazione (oltre ai beni mobili registrati).
    In particolare è prevista l’applicazione di una imposta sostitutiva dell’8% (10,5% se le società sono risultate NON operative nei tre esercizi precedenti) sulla eventuale plusvalenza risultante dalla differenza tra il valore normale, in ipotesi di assegnazione, o il prezzo di cessione, in ipotesi di cessione, e il costo fiscalmente riconosciuto dei beni assegnati/ceduti, con la particolarità che in caso di assegnazione il valore normale per i beni immobili può essere, alternativamente al valore normale ex art. 9 del TUIR, assunto pari al “valore catastale” applicando alla rendita catastale i moltiplicatori previsti ai fini dell’imposta di registro. In caso di cessione il corrispettivo, se inferiore al valore normale, determinato alternativamente ex art. 9 TUIR o in base al “valore catastale”, dovrà essere computato in misura non inferiore al valore normale stesso.
    Altro vantaggio dell’operazione consiste nel fatto che, in caso di applicazione di imposta di registro proporzionale le aliquote applicate siano ridotte della metà.

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